Violetta Africana

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Mia nonna coltivava queste graziose piantine nei suoi davanzali, vi confesso erano pieni, quindi ho sempre saputo quale regalo comprare per lei. È una pianta così facile da curare e ti ricompenserà costantemente con fioriture bellissime. Con così tanti tipi e colori diversi da collezionare, è come portare ogni volta un tassello di primavera in casa, e questo non può che renderci felici.

Gradisce, in inverno, un posticino caldo, molto luminoso e principalmente umido, in estate è bene tenerla al riparo dalla luce solare diretta.

La maggior parte delle violette africane sono degli ibridi e per tale motivo sono relativamente piccole e lente nel crescere, si aggirano intorno ai 15 cm. Rinvasiamo la nostra piantina una volta all’anno sostituendo il terriccio vecchio con del nuovo ma possiamo lasciarla nello stesso vasetto, poiché fiorisce meglio quando le radici sono ben strette

Lasciamo sempre asciugare il terreno tra una annaffiatura e l’altra e  ogni due settimane diamo un fertilizzante liquido ad alto contenuto di potassio e fosfato. In inverno annaffiare occasionalmente.

Saintpaulia

In realtà la Saintpaulia non appartiene alla famiglia delle viole; è solo che i  fiori hanno una sorprendente somiglianza con le vere violette. Fu scoperta sulle colline della Tanzania, nell’Africa orientale, dove crescono in luoghi riparati sotto ad altre piante.

I colori più comuni dei suoi fiori vanno dal rosa, al bianco, blu e rosso e persino con bellissime sfumature, o con i bordi dei petali colorati. Un piccolo trucco per incoraggiarla a fiorire è quello di tenerla per dieci ore alla luce.

Quando la innaffi fai attenzione che l’acqua non sia fredda e, consiglio di innaffiarla dal sottovaso fino a che viene assorbita poi quella di troppo va tolta.

Le bellissime foglioline piene di peletti non vanno assolutamente bagnate, poichè potrebbero essere macchiate per sempre.

Per moltiplicare la Saintpaulia prendi alcune foglioline con il gambo, meglio quelle superiori che sono più grandi, puoi metterle in un vasetto con acqua, oppure direttamente in piccoli vasetti con il terriccio, avendo immerso il taglietto nella polvere ormonale. Una volta che sono abbastanza grandi da poter essere maneggiate, rinvasarle in un vasetto definitivo.

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