Il loro nome onora il medico e botanico italiano del XVI secolo Pierandrea Mattioli, che credeva che i loro fiori avessero proprietà medicinali, mentre incana si riferisce al caratteristico fogliame grigio.
Nonostante l’entusiasmo di Mattioli, le violeciocca non sembrano essere state ampiamente utilizzate come medicinale, anche se si dice che i semi abbiano qualità afrodisiache. Possiamo dire che, i loro fiori sono commestibili e i loro petali possono essere aggiunti ad insalate o piatti per i giorni di festa.
Gli inglesi chiamano questi fiori con il termine gillyflowers: termine che viene molto spesso usato nella letteratura inglese, nei libri di fiabe.
Le violaciocca erano all’apice della moda nella seconda metà del XX secolo. Le ricordo bene allineate lungo i bordi dei sentieri nel giardino di mio nonno. Le piante erano dritte e alte, quasi sovraccariche di pesanti grappoli di fiori doppi nei toni del bianco, rosa, viola. Mio nonno era molto orgoglioso delle sue fioriture
Per fortuna, ora accogliamo e apprezziamo le violaciocca anche a fiorii singoli , che personalmente preferisco, per la loro delicatezza e il loro fascino e sono apprezzati anche dagli insetti impollinatori.